Pagina:Sofocle - Edipo Re.djvu/32

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Che piena emerger veritade io vegga,
495All’orribile accusa io non assento.
L’alata donna aperto
Fe’ con lui di sua possa esperimento,
E a Tebe amico ei fu veduto, e saggio;
Però non fia che merto
500N’abbia da me di scellerato oltraggio.

CREONTE - CORO
creonte
Concittadini miei, d’obbrobriosa
Orrida colpa odo accusarmi Edipo:
Tollerarlo non posso. Ov’ei si creda
Di parole o di fatti offesa alcuna
505Soffrir da me, con questa taccia in fronte
Più non m’è grato i giorni miei protrarre.
D'empio in Tebe aver fama, empio da voi
E dagli amici udir nomarmi, lieve
Per me non è, ma insopportabil pena.
coro
510Ira forse all’insulto lo sospinse,
Più che interna credenza.
creonte
 E donde apparve
Che i miei disegni secondando il vate,
Fole ordisse, e menzogne?
coro
 Ei ciò dicea;
Donde, nol so.