Pagina:Sofocle - Edipo Re.djvu/48

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Venirmi incontro. Il precursor del carro,
Ed esso il vecchio a forza dalla via
Mi sobbalza: io furente allor quel servo
Percoto: il vecchio che appressar mi vede
780Col pungente flagello un colpo libra,
E sul capo mi giunge: ma non pari
Ne paga il fio; chè subito percosso
Da questa man con forte verga, a terra
Da mezzo il cocchio riverso trabocca.
785Strage allor fo di tutti... — Ah! se di Lajo
E di quello stranier sol uno è il sangue,
Chi più di me infelice! ai numi in ira
Chi più di me! Me non poter nessuno
Nè forestier nè cittadino accorre:
790Meco nessuno favellar: da tutti
Respinto, espulso;... ed altri, altri ch’io stesso
Non mi strinse a tal pena! Io con mie mani
Del morto re contamino la sposa;
Con queste mani, ond’ei fu morto! Un empio
795Dunque non son! non tutto scellerato?
Ir via di qua, nè i genitori miei
Più riveder, nè la mia patria, o quivi
Maritarmi alla madre, e strage infame
Far del padre, di Polibo, che vita
800Diemmi, e mi crebbe! Or chi dicesse, un crudo
Demone a me tante sciagure imporre,
Non direbbe verace? — Ah ch’io nol miri
Sì orrendo giorno, o santi dei! Ch’io possa
Sparir dagli occhi de’ mortali, pria
805Che in me cader tanta bruttura io vegga!