Pagina:Sofocle - Edipo Re.djvu/56

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Ma il terror m’aggirava.
giocasta
940 Or non più dunque,
Non dar più loco a tali affanni in core.
edipo
Ma della madre il talamo non deggio
Temer pur anco?
giocasta
 E che temer dell’uomo
Che tutto schiavo è di fortuna, e certa
945Previdenza ha di nulla? Ottimo è trarre
Quant’altri può, senza pensier la vita. —
Sgombra il timor delle materne nozze.
Con la madre giacer credean già molti,
E sogno fu. Vive suoi dì felice
950Quegli, appo cui son queste cose un nulla.
edipo
Tutto bello il tuo dir, se più non fosse
La madre mia, ma de’ bei detti ad onta,
Fin ch’ella è in vita, paventar m’è forza.
giocasta
Pur del padre la tomba è a te gran luce.
edipo
Sì, ma di lei temer degg’io.
corintio
955 Qual donna
Tanta tema vi dà?
edipo
 Merope, o vecchio,
Quella, di cui vivea Polibo al fianco.