Pagina:Sonetti romaneschi I.djvu/255

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Prefazione ccxliii

che gli occupava "continuamente„ lo spirito, era "quello delle cause della italiana decadenza, non che di quella specie di fato che questa già si potente e pur sempre nobilissima terra mantiene vile e derisa.„

Che si vorrebbe, dunque, di più? che il povero Belli si fosse gettato come Curzio nella voragine? O, per uscir dallo scherzo, si vorrebbe forse ch’egli avesse propugnato anche l’unità d’Italia, quando ancora non la speravano neppur Garibaldi, Cavour e Vittorio Emanuele; e quando il Manzoni e il Mazzini erano, per essa, dichiarati utopisti? Il vero è che, almeno dal 1830 fino al 48, il Belli fu un liberale sincero e convinto; e con quella cinquantina de’ suoi sonetti politici che diventarono popolari, fece più danno lui al Governo dei Papi, che non gliene avrebbero potuto fare, allora, cinquanta battaglioni di volontari. E quando io vedo (per non dir altro) che l’odio contro le idee liberali, anche le più temperate, spingeva il Diario di Roma, cioè il giornale ufficiale del Papa, a pubblicare il 18 maggio del 1833 un’ignorante e invereconda offerta di due scudi per i fanciulli cinesi, "in ringraziamento al Signore, per essere stata proibita l’Antologia a Firenze„ (alla quale, sia detto tra parentesi, il Belli con alcuni amici era associato); e penso che lo scoprire e accertare il nostro poeta come autore d’un solo de’ sonetti politici o religiosi sarebbe potuto bastare per tapparlo perpetuamente in galera, mi verrebbe una gran voglia di dire che in quel periodo di tempo egli fu un miracolo di eroismo patriottico!1


  1. Detto così in che punto capitale io dissenta dallo Gnoli, rimando volentieri al suo scritto chi desideri di conoscere tutti i particolari della vita del Belli; poiché non voglio rifare inutilmente, come pur troppo fanno tanti, un lavoro di cui non c’è più bisogno. Devo però notar qui alcuni altri orrori, in cui lo Gnoli è caduto.
       (Pag. 8.) Il Belli non nacque il 10 settemhre del 1791, ma il 7. Lo Gnoli scambiò la data della nascita con quella del battesimo, da cui la fede parrocchiale comincia.
       (Pag. 57B9.) Il sonetto: I tre colori, ch’egli adduce com’uno degl'in-