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Sonetti del 1833 143

LA SCOPA NOVA,1

     Sta scopa nova, ch’entranno ar governo
Sce2 voleva arricchì ttutt’in un bòtto,3
Per urtimo cudino der cazzotto4
Mo cce bbuggera a ttutti in zempiterno.

     Sarà una prova de core paterno
De chiamà un ladro e dd’affittajje er lotto:
Sarà cquer che vvò llui; ma mme ne fotto
Ch’io co’ st’apparto5 cqui ggiuco ppiù un terno.

     Fascenno l’appartista er zu’ mestiere,
Chi rriccapezza ppiù ccucca né nnosce6
Tra ll’astrazzione7 farze e cquelle vere?

     De fufiggne8 tra er nummero e la vosce9
Già nne fasceva tante er tesoriere!
Penza cosa pò ffà cchi ppiù jje cosce!10

Roma, 7 gennaio 1833

  1. Modo proverbiale, esprimente che gli uomini nuovi sempre bene sui principi si diportano. [Allude al nuovo papa, Gregorio XVI, eletto il 2 febbraio 1881.]
  2. Ci.
  3. Tutto in un colpo. [Nel manifesto indirizzato a’ suoî fedelissimi sudditi il 9 febbraio 1881, papa Gregorio, tra l'altre cose, aveva detto: Tutto Ci proponiamo di eseguire, acciò non per le sole beedizioni del Cielo, ma per la pinguedine della terra eziando, lieti vivano nell’ombra della pace e nella quiete abbondevole che Dio ci affidò.„ E nelle peggiori angustie doll'erario diminuì le tasse, già diminuite anche dagli ultimi due suoi antecessori; ma poi le riaccrebbe al principio del 33. Cfr. i sonetti: La créscita ecc., 29 dic., e Er zale ecc., 31 dic 32]
  4. Per ultima giunta alla derrata.
  5. Appalto.
  6. Non raccapezzare cucca né nosce: frase proverbiale di facile senso.
  7. Estra- zioni.
  8. Fraudi.
  9. [Tra il numero che realmente si estrae, e la voce che lo bandisce. V. il sonetto: L'astrazzione de Roma, 16 genn. 82]
  10. Cuoce. Cuocere, vale: “essere a cuore, toccare nel vivo, ecc