Pagina:Sonetti romaneschi V.djvu/187

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Sonetti del 1843 177

lui però immune da qualche giusta taccia d’ingratitudine verso il suo coronato benefattore. Pericoloso par quindi in genere questo si trito soggetto, intorno al quale il filantropico zelo de’ susurroni non si scalda già per vivace tenerezza del Tasso, che i più fra gli schiamazzatori o neppur conoscono o neppure intendono, ma si veramente per imitazione delle smanie giullaresche di chi in Torquato vuol disegnare una vittima sacrificata al fasto e all’ignoranza dei dominatori dei popoli. Nulla di meno il presente dramma, castigato com’è già in molti luoghi dai revisori de’ Governi italiani, non embra porger presa a rilievi di vaglia; né il Duca di Ferrara, combattuto fra l’onore della sorella, il decoro della sua corte e l’amicizia pel Tasso, altri sentimenti vi manifesta che di giustizia e, moderazione: tali insomma che gli odierni discendenti del di lui sangue non ne abbiano a prendere né vergogna né sdegno. Opinerebbe quindi il sottoscritto per la indulgenza, e tanto più in quanto le pur troppo frequenti occasioni di necessaria severità possono consigliare a prevenire ne’ casi più lievi la doglianza che vogliasi far lusso di negative. Il rispettoso: G. G. B.„]      2 [Si sottintende: la bottega, o il negozio. ecc.]      3 [Caterina.]      4 [Uno de' teatri di Roma.]      5 [Il popolano scambia qui ingenuamente l’attore col personaggio.]      6 [Pretendere di amoreggiare, o meglio, se si potesse dire, amorazzare con la regina! - Duchessa o regina sono tutt' una cosa per lui.]      7 [Qui, tibbi vale: “punizione, condanna.„ Il Belli nota in altro luogo: “Tutto ciò, che sommamente nuoce o colpisce, può essere un tibbi.„]      8 [Si diede con violenza.]      9 [Cetriuolo.]      10 [Andò.]      11 [Uno de' personaggi, che nel dramma figura come nemico del Tasso.]      12 [Omiciattolo. V. la nota 5.]      13 [Ci aveva: aveva.]’