Pagina:Sopra lo amore.djvu/44

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38 marsilio ficino

Se egli non è in sè, ancora non vive in sè medesimo; chi non vive è morto, e però è morto in sè qualunque ama: o egli vive almeno in altri.

Senza dubbio due sono le spezie d’Amore, l’uno è semplice, l’altro è reciproco. L’Amore semplice è dove l’Amatore non ama l’Amante. Quivi in tutto l’Amatore è morto, perchè non vive in sè, come mostrammo, e non vive nell’Amato, essendo da lui sprezzato. Adunque dove vive? vive egli in Aria, o in Acqua, o in Fuoco, o in Terra, o in corpo di bruto animale? No: perchè l’animo umano, non vive in altro corpo che umano. Vive forse in qualche altro corpo di persona non amata? Nè qui ancora: imperocchè se ei non vive dove veementemente viver desidera, molto meno viverà altrove. Adunque in nessun luogo vive, chi ama altrui, e non è d’altrui amato: e però interamente è morto il non amato Amante. E mai non risuscita, se già la indegnazione noi fa risuscitare. Ma dove lo Amato nell’Amore risponde, l’Amatore almen che sia nello Amato vive. Qui cosa maravigliosa avviene, quando duoi insieme si amano: costui in colui, e colui in costui vive. Costoro fanno a cambio insieme, e ciascuno da sè ad altri, per altri ricevere. E in che modo e’ diano sè medesimi, si vede, perchè sè dimenticano: ma come ricevono altri non è sì chiaro. Perchè chi non ha sè, molto meno può altri possedere. Anzi l’uno e l’altro ha sè medesimo, e ha altrui: perchè questo ha sè, ma in colui: colui possiede sè, ma in costui. Certamente mentre che io amo te amante me, io in te cogitante di me ritruovo me: e me, da me medesimo sprezzato, in te conservante riacquisto. Quel medesimo in me fai tu.

Questo ancora mi pare meraviglioso: imperocchè da poi che io me medesimo perdei, se per te mi racquisto, per te ho me. Se per te io ho me, io ho te prima, e più che me: e sono più a te che a me propinquo. Con ciò sia che io non mi accosto a me, per altro mezzo che per te.

In questo la virtù di Cupidine dalla forza di Marte è differente. Perchè l’Imperio e l’Amore così sono differenti. L’Imperatore, per sè altri possiede: