Pagina:Sopra lo amore.djvu/71

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sopra lo amore 65

fusse corpo, non converrebbe alle virtù dell’animo, che sono incorporali. Ed è tanto di lungi da essere corpo, che non solamente quella, che è nella virtù dell’animo, ma eziandio quella che è ne’ corpi e nelle voci, non può essere corporea. Imperocchè benchè noi chiamiamo alcuni corpi belli, non sono però belli per la loro materia. Perchè un medesimo corpo di uomo oggi è bello, e domani per qualche caso è brutto, come se altro fosse lo essere corpo, e altro l’essere bello. E non sono ancora i corpi belli per la loro quantità: perchè alcuni corpi grandi e alcuni brevi appariscono formosi: e spesse volte, li grandi brutti e i piccoli formosi: e per il contrario, i piccoli brutti, e i grandi gratissimi. Ancora spesse volte avviene, che egli è simile bellezza in alcuni corpi grandi, e in alcuni piccoli. Se adunque stante spesso la quantità medesima, la Bellezza per alcun caso si muta, e mutata la quantità, alle volte sta la Bellezza, e simile grazia spesso è ne’ grandi e ne’ piccoli, certamente queste due cose, Bellezza e Quantità in tutto debbono essere diverse. Oltre a questo, se ancora la formosità di qualunque corpo, fusse nella grossezza del corpo quasi corporale, nientedimeno non piacerebbe a chi riguarda, in quanto ella fussi corporale: perchè all’Animo piace la spezie di alcuna persona, non in quanto ella giace nella esteriore Materia, ma in quanto la immagine di quella per il senso del vedere, dallo animo si piglia: e quella immagine, nel vedere e nello animo, non può essere corporale, non essendo questi corporei. In che modo la piccola pupilla dell’occhio, tanto spazio del cielo piglierebbe, se lo pigliasse in modo corporale? in nessuno. Ma lo spirito in un punto tutta l’amplitudine del corpo, in modo spirituale e immagine incorporale riceve. All’animo piace quella spezie sola, che da lui è presa. E questa benchè sia similitudine di un corpo estrinseco, niente di meno nello animo è incorporale. Adunque la spezie incorporale è quella che piace: e quello che piace, è grato: e quello che è grato, è bello. Di qui si conchiude, che lo amore a cosa incorporale si riferisce: e essa