Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/152

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124 distinzione quinta — cap. iv.

malfattore. Detto chi dee essere il confessoro, è da dire chente e quale1 essere dee.


Qui si dimostra chente e quale dee essere il confessoro.


In prima, dee essere di matura etade, non troppo giovane, acciò che sia reverito, e che ci abbia sospezione di disonestà. E però è comandato a’ vescovi, che non órdinino prete di minore etade di venticinque anni. E molto maggiormente non si dee commettere in loro cura d’anime. Non dee essere inligittimo, né servo, né schiavo; non lebbroso, né paraletico, né epilentico,2 né apopletico; non cieco, non sordo, non mutolo, non zoppo, non monco, non rattratto; e che non abbia in veruno modo, licito o inlicito, dato aiuto, favore o consiglio a morte di persona. Non abbia avute due moglie, né moglie che prima avesse avuto altro marito, per riverenza del sacramento del Corpo di Cristo, il quale ha a sagrare. Non sia obriaco o taverniere; non giucatore, né masnadiere; non isboccato né manesco; non buffone, non cortigiano, non secolaresco, non avaro, non mondano, non riottoso, non impronto, non dileggiatore,3 non litigioso, non iracundo, non furioso, non lusinghiere, non bugiardo, non giuratore, non infamatore, non blasfemmo, non piatitore, non maldicente, non ispergiuro, non falsario, non simuniaco, non istruffo,4 non

  1. L'edizione del 95, qui e nel titolo che poi segue: chi e quale.
  2. Ci piace starcene coi più, benchè nel Manoscritto trovisi: epilertico; e nella più antica stampa: pilentico.
  3. Il nostro Codice ripete qui quello che noi stimiamo errore del maggior numero, cioè dileggiato; ma uno de' testi veduti dagli Accademici, e l'edizione del 95 (benchè per segni d'abbreviazione) chiaramente ci offrono l'intera parola dileggiatore.
  4. Escludiamo isniffo dell'edizione del 23, e rimettiamo in essere istruffo, perchè confermato da tutte le altre stampe (quella del 93 ha, duramente: non struffo) e dal nostro e da altri Manoscritti. Nessuna di queste voci raccolse nè spiegò la Crusca, e fe bene, se non poteva fuorchè procedere per troppo sottili e labili congetture.