Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/172

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144 distinzione quinta — cap. v.

cissioni, o quando si debbono dispensare e ricevere i sagramenti della Chiesa, o quando altri fosse per entrare in mare o in battaglia; chè tanto è maggiore il peccato, e tanto mostra piggiore disposizione, quanto altri doverebbe allora essere meglio disposto. L’altro verso che si dice al confessoro, si è: Quilibet observet; cioè ciascuno osservi le cose dette di sopra: Animoe medicamina dando, dando le medicine all’anima;1 la qual cosa fa il confessoro, il quale, come detto è di sopra, è medico dell’anime.


CAPITOLO QUINTO.


Dove si dimostra come si dee disporre il peccatore che si vuole andare a confessare; e quali sono quelle cose che dee fare acciò che si confessi bene, e che la confessione sia fruttuosa.

La quinta cosa che si dee dire, secondo che promettemmo2 di sopra, della confessione, si è come si dee disporre colui che si vuole andare a confessare. Dove è da considerare, che la persona che si vuole bene confessare, e che la confessione le sia fruttuosa, conviene che faccia tre cose. La prima, ch’ella dica interamente tutti i peccati suoi con tutte le circustanze che aggravano i peccati, sì come detto è di sopra. E a ciò potere e sapere fare, conviene che la persona abbia a mano i peccati suoi: altrimenti, non gli saprebbe né potrebbe dire. Onde, per più volte, e per più dì dinanzi ch’altri vegna alla confessione, sì dee ripensaree ricercare la coscienza, e recarsi a mente3 i peccati commessi, e’ modi e le cagioni e le volte. E se fosse stata la persona più

  1. Tra le aggiunte della sopraddetta edizione del 25, è ancora questa che qui ricorreva: o dell'anima.
  2. Ediz. 95 e 85: proponemmo.
  3. Nel Manoscritto, come a noi sembra, non bene: e recarsi a dire a mente.