Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/255

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capitolo settimo. 227

sogno di dire, ch’egli è manifesto. E san Bernardo, nelle sue Meditazioni, e Innocenzio nel libro della Viltà dell’umana miseria, chiaramente il dimostra. Onde santo Iob, parlando a Dio, li dicea: Memento, quoeso, quod sicut lutum fecisti me, et in pulverem reduces me: Ricorditi, priégoti, che tu m’hai fatto come si fa il loto e il fango, e finalmente mi disfarai, e riducerâmi in polvere. E in altro luogo dicea: Comparatus sum luto, et assimilatus sum favilloe et cineri: Io sono assimigliato al loto, quanto alla concezione e al nascimento; e alla favilla del fuoco, quanto alla vita; e alla cenere, quanto che alla morte. E che nel processo della vita l’uomo sia vile e misero, dimostrasi per la sua vanità; della quale dice il Salmista: Universa vanitas omnis homo vivens: Ogni uomo che vive in questo modo, è tutta vanità, chè non ci è niente del saldo o di stabilità. Onde santo Iacopo, considerando1 tale vanità, diceva nella Pistola sua: Quoe est vita nostra? Vapor est ad modicum parens, et deinceps exterminabitur: Ch’è la vita nostra? E egli medesimo risponde: È un’ombra con vapore di fumo, che poco dura e tosto sparisce. E questa è grande miseria, che la nostra vita sia così brieve, che a pena s’avvede l’uomo essere vivuto, che muore.2 E, come dice Seneca: Innanzi muore l’uomo, ch’egli abbia cominciato a vivere; intendendo per lo vivere, il vivere virtuoso. Della brieve vita dell’uomo s’avvedea santo Iob, quando dicea: Homo natus de muliere, brevi vivens tempore, repletur multis miseriis: L’uomo nato di femmina, brieve tempo vivendo, è pieno3 di molte miserie. E séguita: Et fugit velut umbra, et numquam in eodem statu permanet: E fugge come l’ombra, e mai non istà in istato. E David profeta dice: Adhuc pusillum, et non

  1. Questo verbo, necessarissimo al senso, è nelle più antiche edizioni. In quella dell'85 venne omessa la citazione latina. Sbagliato è certamente il Testo che pone: Onde dice santo Iacopo tale vanità dicea; nè meglio la stampa del 25: Onde santo Iacob tale vanità dicea.
  2. Le stampe, concordamente: quando si muore.
  3. Il testo: vive ed è pieno.