Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/301

Da Wikisource.

273

CAPITOLO QUINTO.


Ove si dimostra come l'uomo non si dee gloriare delle cose dette di sopra.


La quinta cosa che séguita ora di dire della vanagloria, si è come delle cose sopraddette, le quali sono cagione e inducono a vanagloria, altri non si dee gloriare: e questo mostreremo prima in genere di tutte; e poi, di molte di quelle, spezialmente di ciascuna. Non si dee l’uomo gloriare de’ beni dell’anima, i quali liberalmente,1 e non per nostro merito, Iddio ci largisce e dona; come sono le grazie e le virtù, delle quali si dee riferire loda e gloria al datore, e non a colui che le riceve. E ciò mostra san Paolo in quella parola2 detta di sopra, e anche si convien dire: Quid habes quod non accepisti? et si accepisti, quid gloriaris quasi non acceperis? Che ha’ tu, o uomo, che tu non l’abbi ricevuto? e se l’hai ricevuto, perché ti glorii come se tu non l’avessi ricevuto, anzi3 l’avessi da te medesimo? Sopra la qual parola dice san Bernardo: A Dio solo l’onore e la gloria: Come vuo’ tu, uomo, la gloria della vittoria, che non fosti alla battaglia? Isvergognato se’, se vuoi la gloria sanza la vittoria, e se ti vuoi attribuire la vittoria sanza la battaglia. E poi aggiugne: Se tu hai santità di vita,4 ricórdati che lo Spirito Santo è quegli che santifica e vivifica. Se hai grazia di parlare bene la sana dottrina, non dimenticare quello che la verità dice: Non sete voi quegli che parlate, ma lo Spirito Santo. Se fai miracoli, virtù è divina. E simile dice di molte altre cose che Dio adopera egli in noi e per noi; chè noi non possiamo da noi né sappiamo adoperare lo bene, anzi ne siamo guastatori. E poi conchiude: Se gloria o favore di loda per qualunche bene che

  1. Ediz. 95 e 85, e il Manoscritto, men bene: liberamente.
  2. Il nostro Codice: nella Pistola.
  3. Il nostro Testo ripete qui se, che a chi consideri come ripetuto anche come, potrebbe sembrare eleganza.
  4. Il medesimo: se tu hai santa vita.