Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/321

Da Wikisource.

trattato della scienza. 293

fatta gente; la qual cosa non è lecito all’altre persone. Il secondo modo come si dee cercare e studiare la divina scienza, si è innocentemente; cioè a dire, ch’altri viva santamente e giustamente, sanza peccato mortale; chè, come dice la Scrittura: In malevolam animam non introibit sapientia, nec habitabit in corpore subdito peccatis: Nell’anima malivola, cioè maculata e di mala volontà, non enterrà la sapienza, e non abiterà nel corpo subbietto a’ peccati. Onde, come disse un santo Padre: Egli è impossibile che l’anima immonda riceva dono di spirituale scienzia. E avvegna che si truovi di molti uomini peccatori e rei che sono grandi litterati, tuttavia è altra cosa d’avere scienzia di sapere disputare, contendere e quistionare con sottili argomenti, e avere in memoria le Scritture (chè ciò puote avere qualunche grande peccatore ch’abbia lo ’ngegno e la memoria naturalmente buona, colla sollecitudine dello studio); e altra cosa è intrare alla midolla intima e agli occulti segreti1 collo spirituale intendimento e sentimento delle Scritture, che nol può fare se non l’uomo santo e spirituale. Onde dice santo Agostino: Erra colui che crede avere trovato la verità, e ancora vive male. E però dicea il savio Ecclesiastico: Figliuol mio che disideri di trovare la sapienzia, attienti alla giustizia (cioè a dire, vivi giustamente), e Dio la ti darà. Altrimenti, chi giustamente non vive, perch’egli appari molta scienzia, non puote avere però la verità della divina iscienzia. Onde san Paolo dice di que’ cotali: Semper discentes, et numquam ad scientiam veritatis pervenientes: E’ si truovano di quegli che sempre apparano, e mai non pervengono a scienzia di verità. Il terzo modo come si dee cercare la divina scienzia, si è ferventemente e con perseveranza; cioè con disiderio di trovarla e con tutto il quore. E perché non la truovi così tosto (che ’l fa Iddio alcuna volta perché el desiderio cresca), non se ne dee però isdegnare, e abbandonare lo studio e la sollecitudine del cercare. Onde

  1. L'edizione del 25 e il nostro Testo: sagramenti.

25*