Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/356

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328 trattato de' sogni.

l'effetto dell’affezione della persona. E tale sogno osservare, cioè considerare donde proceda, non è in sé1 male; imperò che è effetto di naturale cagione. Ben è vero ch’egli è malagevole a potere comprendere e discernere cotali sogni; e spezialmente che una medesima persona avrà varie e contrarie affezioni che moveranno la immaginazione a cose contrarie; le quali,2 rimescolate insieme, faranno sogni confusi e da non potergli ben discernere. E però non si dee andare dietro a’ sogni. Onde quel savio Cato disse: Ne cures somnia: Non curare de’ sogni; e séguita la cagione: Imperò che la mente umana quello che vegghiando disidera e spera, vede quel medesimo sognando. La seconda cagione dalla parte dentro della persona (ed è corporale), si è la disposizione e la qualità della persona, e la compressione degli umori del corpo; i quali, perché hanno contrarietà, s’alterano insieme; e l’uno vincendo e soperchiando l’altro, trae l’abitudine del corpo a sua qualità; la quale nel sonno muove la fantasia, nella quale s’informa alcuna similitudine e figura secondo quella cotale disposizione. Onde, quando soperchia nel corpo quello omore che si chiama flemma, la quale è fredda e umida come l’acqua, i sogni sono conrespondenti a quella qualità; onde sogna la persona che piove, o ch’ella si bagni, o ch’ella cade in acqua, e simili cose d’umidore e di frigidità. Quando soprabbonda la collora, ch’è calda e secca come il fuoco, fa sognare fuoco e arsura; caldo, sete, ira, briga, rissa, battaglia,3 e così fatte cose. Quando abonda il sangue, ch’è caldo e umido come l’aria, e omore dolce, quando avanza gli altri omori, allora sono i sogni giocondi e lieti, di cose di riso o di sollazzo, d’amore e di canto, e di cose di buona aria; e so-

  1. Il Codice: non è dassè.
  2. Manca all'apografo, e all'edizioni del quattro e cinque cento: le quali.
  3. Ediz. 95, seguita e rammodernata dal Salviati: brighe, rixe, bactaglie.