Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/360

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332 trattato de' sogni.

s’informa secondo quella cotale passione che ’l cuore sostiene; la quale alcuna volta è sì grande, che l’uomo affoga e muore. Onde non pure dormendo ha il quore questa passione, ma ancora vegghiando e essendo desta la persona, ha il quore tale difetto: il quale alcuni chiamano difetto di quore, altri isfinimenti, e altri l’appellano sincopim o vero extasim. E quando altri dorme in sul lato ritto, quando il fegato fosse riscaldato o oppilato, sogna la persona d’essere riscaldata di febbre, o d’avere riscaldamento per ira o per affanno di soperchio, per lo quale non possa riavere l’alito né respirare; o sogna di vedere fuoco, o d’ardere, o d’essere percosso da saetta folgore. E se alcuna volta i panni del letto e’l braccio o la mano s’accostasse troppo alla gola, sognerà la persona che gli sieno messe le mani alla gola per essere strozzata. Quando indolenzirà il capo o ’l collo o altro membro per tenerlo torto e sconcio, sognerà la persona che quel membro le sia o debba essere tagliato. Giacendo la persona supina in sulle reni, intervengono rei sogni e noiosi. In prima si fanno sogni disonesti e rei; imperò che, riscaldandosi le reni e’ lombi, e premendoli le interiora che si rivoltano sopr’essi, l’omore seminale si muove, e discende verso il luogo e a’ membri della generazione; e quel cotale movimento muove la fantasia e la immaginazione a sognare cose per le quali quello omore compia il corso suo. E però chi vuole vivere castamente, si guardi di non giacere1 per quel modo. Ancora si sogna, giacendo in tal guisa, cose gravi e noiose: però che la parte memoriale, ch’è dal lato di dietro2 del capo, sta di sotto compressa e carica dall’altre parti del cielabro che vi si rivoltano su; e la parte fantastica, rimanendo vôta, che si rovescia in dietro (e quella offucata e quasi affogata, e questa vôta e isvanita), riceve fantasie gravi e noiose per l’affanno della parte della memoria, e fa i sogni

  1. Il nostro Testo e l'edizione del 85: dormire.
  2. Nel Manoscritto: di dirietro.