Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/361

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trattato de' sogni. 333

secondo quella cotale disposizione. Il migliore giacere e il più sano, è il giacere boccone, o quasi; però che tutte le membra dentro stanno nel luogo loro: se non fusse già che la persona avesse tossa o asma o altra infermità, che gli facesse ambascia o noia1 lo stare boccone. Tutte le maniere e modi de’ sogni, colle loro cagioni, che sono iscritti, (imperò che sono naturali) è lecito d’osservare; non a significazione che debba seguitare, ma come effetti che séguitano alle loro cagioni.

Sono certe altre cose dalla parte di fuori che sono cagioni de’ sogni, delle quali iscrivono i filosafi ne’ loro libri; a’ quali in questo caso io do poca fede: ma pure se ne vuole scrivere qui alcuna cosa, acciò che ’l nostro trattato non sia difettuoso. Dicono alcuni savi, che ponendo sotto il capo di colui che dorme uno ramo d’alloro, egli vedrà sogni veri; e del seme della lattuga2 dicono che non lascia sognare sogni vani: e questo scrivono ne’ loro libri Antifone e Artemone filosafi. E Evace scrive, che se ’l diamante si tenga addosso quand’altrui dorme, non lascia sognare come paurose né vane; onde e’ dice:

Et noctis lemures et somnia vana repellit.

E del zaffiro dice che fa avere revelazioni in sogno; onde e’ dice:

Et qui portat eum, nequit ulla fraude noceri,
Ut divina queat per eum responsa mereri.

Dello smeraldo dicono che fa essere indovino, e sapere le cose che sono a venire; onde scrivono:

Commodus iste lapis scrutantibus abdita fertur,
Quum proescire volunt aut divinare futura.


  1. La stampa antica: o male.
  2. Salvatica, aggiunge qui l'impressione sola del 1725.