Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/365

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trattato de' sogni 337

tentando deste, non si lasciano vincere (molestare in sogno: o per ritrarle dal bene, spaventandole e sbigottendole con paurose e terribili visioni; o per inchinarle al male, traendole con piacevoli e dilettevoli immaginazioni a lascivia di carne e disonesta corruzione. Muovesi alcuna volta il diavolo a fare sognare indotto da altrui; imperò che questi magi e maléfici usano certa parte dell’arte magica a tale effetto. Onde hanno certe loro orazioni di sette parole, con alcune osservanzie colle quali invocano i demonii quando vanno a dormire; e fanno loro sacrificio del propio sangue, o de’ capegli, o d’altri peli del corpo; e chieggiono spressamente ch’eglino appariscano loro o ad altrui, a cui nome fanno l’arte, per sogni; e revelino loro la tale e la tale cosa che vogliono sapere o sentire, o fare separe e sentire altrui. E alcuna volta, sanza fare invocazione spessa o sagrificio, tengono addosso e fanno altrui tenere brievi e altre scritture, con certi nomi e figure e segni, sotto i quali si contengono certi patti occulti e taciti co’ demonii, de’ quali parlammo di sopra. Procurare d’avere cotali sogni o visioni, o darvi fede o osservargli, è pessimo malificio. E imperò che, come dice san Paolo, il diavolo spesse volte si trasfigura in angelo di luce, non e’ d’andare dietro e osservare i sogni o visioni, se la persona non fosse già certa ch’elle fossono revelazioni di Dio. Né non dee la persona agevolmente credere al suo parere; chè altri spesse volte è ingannato del suo parere, così bene come del suo volere. Onde non dee la persona credere, avvegna che ’l sogno le paia che sia revelazione da Dio, s’ella non ha alcuna certa sperienza; ch’ella potrebbe essere dal diavolo, credendo altri ch’ella fosse da Dio; e molti se ne truovano ingannati. E però dice ben san Paolo: Nolite omni spiritui credere, sed probate spiritus si ex Deo sunt: Non vogliate credere ad ogni spirito, ma provate gli spiriti se sono da Dio. E puòssi intendere questa parola e di quello che noi parliamo, e delle spirazioni e volontadi che vengono altrui,

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