Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/388

Da Wikisource.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
360 omelia d'origene.

meno così morto. Ma di questo dolore consolare non si potea; imperò che almeno il corpo di messer Gesù Cristo trovar non potea. E non trovandolo, temea che l’amore del diletto suo Maestro non raffreddasse nel cuor suo; il quale amore, possendolo vedere, infiammerebbe. Era venuta la beata Maddalena al monumento, ed avea portato seco prezioso unguento, con altre preziose e odorifere spezie, le quali ella avea sollecitamente apparecchiate per ugnere il corpo del suo dolce Maestro morto, com’ella gli avea unti i piedi, essendo lui vivo. E com’ella gli avea lavati prima i piedi di lagrime, così gli volea ora bagnare il corpo di lagrime. Avea prima pianto della sua morte; ora veniva a bagnare il monumento di lagrime per la morte del suo Maestro. E non trovando il corpo nel monumento, la fatica dell’unguento non potè usare, ma il dolore del piangere crebbe. Non usò l’unguento, ma usò il dolore. Vennele meno cui ella ugnesse, ma non le venne meno cui ella piagnesse. E quanto più l’era celato, tanto piagnea più dolorosamente. Piangea Maria dolorosamente, però che l’era cresciuto dolore sopra dolore. Due dolori gravi avea Maria, i quali volea mitigare colle lagrime; ma non potea, e imperciò, tutta posta in dolore, le venía meno il cuore e la mente, e non sapea che si fare. Signore, che potea fare questa buona femmina, se non piagnere; ch’era tutta ripiena di dolore, e non trovava consolazione? San Piero e san Giovanni erano venuti con lei al monimento, e non trovando il corpo di messer Gesù Cristo, si dipartirono; e Maria stava fuori del monimento e piagneva, e quasi disperando sperava, e sperando disperava. San Piero e san Giovanni temettono, e per ciò si partirono; ma Maria non temea, però che veruna cosa che le potesse addivenire non temea, nè per la quale ella potesse temere. Avea perduto il suo Maestro, il quale amava si teneramente, che fuor di lui non potea amare nè sperare. Pareale aver perduta la vita dell’anima sua, sì che già le parea meglio a morire, che vivere in tanto dolore; im-