Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/47

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distinzione seconda. - cap. iii. 19

essere cominciatore egli, né sbigottire lo ’nfermo. Della qual cosa se fosse usanza, gli ’nfermi non se ne isbigottirebbono. Ora, della salute dell’anima non s’ha cura veruna, se non quando lo ’nfermo è sì aggravato, che non può fare quello che fare si dee. E così, o e’ non fa nulla, o fallo male e difettuosamente, o nol fa liberamente com’egli vorrebbe; ma conviengli fare come altri vuole. Vuolsi, dunque, fare a tale ora che si possa ben fare; chè se ciò non si fa, morta la persona, l’anima dolente ritrovandosi ne’ crudeli tormenti e nelle dolorose pene, s’avvede dello errore suo, e pentesi sanza frutto di non avere avuto l’utile pentimento, mentre ch’ella vivea col corpo, e avea l’uso del libero albitro, per lo quale l’uomo si può pentere, e disporsi e apparecchiarsi a ricevere la grazia d’avere vera penitenzia. Onde, avvegna che detto sia che la penitenzia nella morte sia dubbiosa e di rischio; e spezialmente, che il più delle volte n’è cagione paura di pena, e non amore di giustizia; e lascia l’uomo il peccato quando non crede poterlo più fare; o vero, come dice santo Agostino, i peccati lasciano l’uomo in quel caso, non l’uomo lascia i peccati, sicchè è necessità, non volontà: tuttavia non è da credere o da dire ch’ella sia impossibile, mentre che l’anima col corpo è; chè la misericordia di Dio e la grazia sua di súbito può adoperare e adopera in coloro che sono eletti da Dio ad avere vita eterna, i quali egli trae in diversi modi, tempi e luoghi, a mostrare la smisuranza infinita e copiosa abbondanza della grazia sua.

L’esempio del ladro della croce di Cristo, e di più altri: tra’ quali si legge uno essemplo, e scrivelo Cesario, ch’ e’ fu uno cavaliere mondano, il quale vivendo con molti peccati e scelleratamente, da’ suoi nemici fu assalito e morto; e mentre ch’egli lo fedivano colle coltella, computo e pentuto de’ suoi peccati, disse: Domine, miserere mei: Signore Iddio, abbi misericordia di me. Ora intervenne, che ragunandosi molta gente alla sepoltura di questo cavaliere, il diavolo entrò