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VIII.

Passarono dieci giorni nella più perfetta calma: la calma foriera della tempesta.

Emilia era sempre felice. Cesare aveva qualche momento di malumore; pareva spesso assorto in pensieri penosi; ma quando si trovava vicino a Emilia dimenticava tutto.

Sola la povera Teresina non riesciva a scuotere da sè, nemmeno per un momento la tristezza che la opprimeva. Più taciturna di giorno in giorno, lavorava con un’attività febbrile come se avesse voluto macerare il dispiacere a forza di fatica.

Tutte le volte che vedeva arrivare da lontano il giovane conte, spariva, sicchè egli non era più riescito a incontrarla sebbene la cercasse.