Pagina:Speraz - Cesare, L'ultima notte, Autunno.pdf/107

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E, quasi l’avesse fatto a posta, non era mai stata così espansiva. Il profumo della sua bocca gli dava le vertigini, l’onda de’ suoi capelli ch’ella gli sbatteva folleggiando sul viso gli bruciavano il sangue.

Le ore passavano inavvertite; un po’ in giardino, un po’ nel bosco, un po’ in sala, tanto per fare atto di presenza davanti al signor Luigi; sempre occupati di sè medesimi e del loro amore, i due promessi sposi vedevano appena le persone che gli stavano d’intorno; ma non prestavano alcuna attenzione a ciò che gli altri facevano.

Se non fosse stato questo sublime assorbimento di tutte le loro facoltà in un solo oggetto e in un solo pensiero, forse avrebbero veduto i sorrisetti ironici e le occhiate maligne che il signor Luigi e, il signor Arturo si scambiavano di quando in quando.

Verso il tramonto erano tutti e due seduti nell’orto vicino a una larga vasca cinta di mura, dove andavano tutte le sere ad abbeverarsi gli animali della masseria, poichè in quelle campagne l’acqua potabile è una cosa preziosa e rara; che non è lecito sprecare a uso di semplice adornamento. La masseria a cui era unita la villa del signor Luigi passava per un modello e la paragonavano alle fertili campagne lombarde, più ch’altro perchè egli sapeva