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E pensava con compiacenza che questa felicità lui solo poteva fargliela provare, e che poteva essere una felicità duratura, poichè lui era libero e poteva stare sempre vicino a lei, e seguirla dappertutto come la sua ombra. Intanto aveva finito di aggiustarsi, e non mancava che un quarto alle due.

Escì di casa in fretta. Eppure non era tranquillo. Si rammentava improvvisamente di un certo risolino che aveva increspate le labbra di Emilia nel momento che gli diceva di andarlo a trovare, e provava un senso di malessere. Ma era una bella giornata piena di sole; le strade animate, e un’aria frizzante, elastica, che ringiovaniva i nervi. Gli tornò la sicurezza.

Emilia intanto lo aspettava nel suo salottino di confidenza. Il fuoco ardeva nel caminetto, le tende erano discretamente abbassate.

Una veste da camera di raso celeste stretta leggiadramente intorno alla vita, faceva spiccare tutte le grazie della sua bella persona. Era seduta sur un canapè ricoperto di velluto, e andava sfogliando l’ultimo romanzo in voga. Al suo fianco sedeva il giovane veneziano, pallido come un giglio, e gli occhi neri lucenti e innamorati, sempre fissi