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commercio era quasi sospeso; poche navi visitavano il porto, e quelle poche rimanevano lontane, o fuggivano rapide. Perfino gli animali parevano ammutoliti; i cani vagavano a capo chino. Solo alcuni gruppi di fanciulli si vedevano trastullarsi in riva al mare; i loro giuochi continuavano come di solito, scendevano nei battelli, fingevano viaggi lontani; partivano, arrivavano. Ma i fanciulli sono osservatori ed imitatori per eccellenza. Tutti gli avvenimenti della vita vengono riprodotti nei loro giuochi. E le cose che vedevano, con tanta frequenza in quei giorni, gliene avevano ispirato uno di nuovo. Alcuni fra i piú grandicelli si staccavano dai loro compagni, toglievano alcune assicelle o panchette dai batelli dove s’erano baloccati, e si ritiravano in un canto. Uno cominciava a contorcersi e a mandar lamenti, due o tre compagni lo circondavano e parevano assisterlo e consolarlo; veniva il medico, che per rappresentare la sua parte a dovere s’era messo in testa un gran cappello di carta e legatosi una pezzuola intorno al collo; ei si avvicinava con cipiglio severo, toccava il polso, scuoteva il capo, e andava via brontolando.

Intanto un altro s’era disteso sovra un’asse, e stava lí intirizzito senza fiatare; quattro fra i piú