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alla vergogna di quei tanto venerati capelli bianchi.

Meglio morire, meglio esser tradita che scoprire in tutta la sua nudità schifosa, la vigliaccheria di chi aveva accaparrato il suo rispetto e la sua fiducia, per tanti anni. Meglio avere il cuore lacerato, che venire a una di quelle spiegazioni degradanti che rompono il filo della vita.

Lei, poverina, sola, senza genitori, cercava di farsi più illusioni che poteva sul conto del zio ch’era tutta la sua famiglia; e se non poteva illudersi, voleva almeno tacere e dimenticare.

I buoni provinciali del suo paese la dicevano stupida e romantica.

Ma intanto ch’ella fantasticava la barchetta che conduceva il signor Arturo era divenuta visibile a occhio nudo.

Il signor Luigi che ci aveva appuntato il cannocchiale, da un quarto d’ora, poteva distinguere meglio le persone, fra le quali il grosso pedante faceva la sua figura.

— Guarda, disse volgendosi alla nipote, c’è Gianni quel bel giovanotto che t’ha portato il ritratto di tuo cugino, Arturo l’ha condotto con sè. Povero Arturo, non si può negare che par molto brutto vicino a lui