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Ma mentre ella correva in cerca di una bevanda rinfrescante, una donna più pronta di lei sollevava il ferito e gli porgeva da bere.

Provò un dispiacere così violento che si svegliò.

Pioveva sempre. Un lampo illuminò la sua camera, le parve di veder l’ombra della donna piangente disegnarsi sui vetri della finestra.

Le ispirava pietà e nello stesso tempo le pareva di odiarla, di un odio cieco, irragionevole, ma profondo.

Avrebbe giurato che avesse gli stessi lineamenti di quella veduta in sogno.

Era fantasma o realtà? Era veramente la filatrice quella che aveva vista piangere? I sensi turbati d’Emilia non potevano giudicare con sicurezza; e nello stesso tempo provava un desiderio ardente e come una speranza che fosse tutto un sogno, tutto, anche quella notizia terribile che le aveva spezzato il cuore.

Finalmente, verso l’alba la pioggia cessò, i lampi si fecero più rari; a poco a poco tutta la natura ritornò calma e serena, e anche Emilia ebbe un momento di riposo e d’oblio.