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Non dirò che il conte nonno ne fosso contento r ma, cosa volete! irritato oramai per la disobbedienza di Carlo, e ridotto a veder cadere a una a una le più care speranze, bisogna confessare che la morte di quelle tre creature lo sollevò di un peso enorme, e che ciò gli rese assai meno amara la perdita.

Drizzò la fronte allorchè si vide nuovamente padrone assoluto in casa sua, e il timore di dover dividere le sue terre cessò dal tormentarlo.

— Questo pensiero m’avrebbe condotto innanzi tempo al sepolcro, diceva sospirando nè suoi soliloqui.

Una collera cieca lo prese quando seppe che Cesare era andato in Sicilia. Lui, l’unico erede di tanto ben d’iddio andare a rischiar la vita per una causa straniera alla sua famiglia? Meno male se si fosse ammogliato prima e avesse assicurato un rampollo; ma così, c’era di che schiantare!

Immaginate, la disperazione di questo vecchio quando sentì che Cesare era morto.

E quella sfacciatella d’Emilia che aveva il coraggio di venir là a dire ch’era partito per colpa sua, e che s’ella lo avesse voluto sposare non sarebbe morto!

Tutto era perduto: i beni stabili si sarebbero dovuti dividere un giorno tra cinque figlie: e osavano muoversi intorno a lui, osavano respirare!