Pagina:Speraz - Cesare, L'ultima notte, Autunno.pdf/70

Da Wikisource.

— 66 —

tro giovani che abitavano a poche miglia de’ dintorni, montavano subito a cavallo e correvano al castello del conte. E quando per una circostanza qualunque non potevano venire, quelle che avevan voglia di ballare a tutti i costi si contentavano dei figliuoli del fattore o di qualche cuginetto dalla mano sinistra.

Tutto questo però accadeva prima della disgrazia di Cesare. Dacchè Emilia aveva portato il doloroso messaggio della sua morte, le povere ragazze parevano cinque ombre, non ad altro intente che a distrarre un po’ il dolore della loro mamma.

Appena se si permetteva al fidanzato di Maria, la sorella maggiore, di fare qualche breve visita di nascosto.

In que’ momenti Emilia sentiva più che mai la tristezza della sua posizione, pensando a una felicità che stimava perduta per sè irreparabilmente, prima d’averla conosciuta.

Un giorno ella escì pian piano dal salotto mentre le sue cugine stavano a guardare una cassettina di gingilli eleganti che il giovane aveva portato in dono alla sua fidanzata. Voleva andare a chiudersi nella sua camera come soleva fare quando era troppo disperata, e ogni parola le riesciva grave. Ma nel passare davanti a un uscio chiuso si sentì


1