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Questa circostanza bastava perchè i due amanti benedicessero il vento, e dicessero tutto il bene delle folgori e della pioggia.

Venuto il maggio, il signor Luigi dovè come tutti gli anni tornare in campagna per la solita facenda dei bachi da seta. Emilia fu più che mai contenta d’accompagnarlo; Salvore è più vicino alle possessioni dei Conti di *** e però se ne rallegrava pensando che là poteva sperare di veder il suo Cesare più spesso assai.

La prima persona che incontrò fu la Teresina: il signor Luigi che la trovava una buona operaia l’aveva pregata d’anticipare la sua stagione, prendendo parte all’assistenza dei preziosi animaletti finchè giungesse il momento di filarne la seta.

Anche questa volta la piccola Angelina era con sua madre e Emilia fu tutta contenta di quest’incontro, e del bene che le dava occasione di fare. Era così felice che aveva bisogno di veder tutti felici, e però i benefici che faceva agli altri erano prima di tutto benefici che faceva a sè stessa.

Il secondo giorno vennero subito a trovarla lo sorelle di Cesare e la pregarono di andare per un po’ di giorni al castello. Il signor Luigi fece alcune difficoltà tanto per non perdere l’abitudine; ma poi accondiscese.