Pagina:Speraz - Dopo la sentenza.pdf/34

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sempre così; che sempre, da per tutto, egli incontrerebbe una persona ostile, sprezzante, la quale imporrebbe il suo disprezzo e la sua ostilità anche ai più benevoli.

Oh! il mondo gli pareva ben crudele!

Si alzò. Voleva andarsene.

Fatti alcuni passi, una signora lo arrestò, pregandolo di non far rumore, che il maestro Monti preludiava un accompagnamento. Cantava la signorina Ugoletti; non la vedeva là, accanto al piano?

Egli la vide difatti. Ora cominciava, tutti tacevano. Si adagiò in una poltroncina bassa, che trovò sotto mano, e si rassegnò a quella imposizione. Come tutte le anime che vivono in disaccordo con sè stesse, egli paventava le sorprese della musica.

Per fortuna, questa volta non c’era di che temere. La ragazza aveva una di quelle voci leggiere, che non passano la pelle, e la musica pareva scritta per lei.

L’avvocato si accorse tardi che