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«Ah! non ero pazza, no. Volevo salvarlo, volevo rivederlo, o andare anch’io sotto terra con lui. Oh! il mio fratello com’è cattivo! Quando, un giorno che non voleva lasciarmi andar fuori, gli dissi che l’avrei detto al signor delegato il male che avevano fatto al mio Carlo, e che li avrei fatti andare tutti in carcere, egli mi rise in faccia; e poi fu lui che mi fece metter qua dentro. E intanto il mio Carlo resta sempre laggiù sotto terra, e mi chiama, mi chiama tutte le notti.... Senta, se non è vero.... Ha inteso? Questa è la sua voce!

«Povero Carlo mio!...»

E la misera creatura nascondeva il viso fra i guanciali e piangeva sommessamente, perchè i guardiani di fuori non la sentissero.

L’altra la osservava intensamente, ma il suo viso esprimeva assai più curiosità che compassione.

E dopo un lungo silenzio, stirando le belle braccia e con un lampo negli occhi e uno strano sorriso sulle lab-