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gliel’ho detto tante volte: amalo meno e ti correrà dietro. Gli uomini sono così. Quando si sentono padroni di noi, ci trascurano.

— Gli uomini, tu dici! Non è giusto, t’inganni: non tutti gli uomini. Io per esempio....

— Tu?!.. — mormorò la signora interrompendolo con una espressione mista d’ironia e di schiettezza — tu?! Se io fossi come Annetta, saresti come Paolo.

Egli protestò; ella sorrise. Poi cambiando tono e fisonomia:

— Ripigliamo il discorso di prima. Non far quella faccia. Hai torto di andare in collera. L’Emma....

— Non voglio. Basta!

- Tu non comprendi. Ti figuri che mio marito...

— Come? Vuoi tirare in ballo anche tuo marito adesso? Non ti ha egli lasciato fare tutto quello che hai voluto?

— Che illusione! Se avessi qualche ascendente su lui non si starebbe qui. Da un pezzo abiterei Milano e la mia Annetta non avrebbe persa la testa per quel maledetto cancelliere....

— L’avrebbe persa per altri.... Non importa. Cosa intendi di dire a proposito di tuo marito?

— Che sospetta.

— Di me?... Impossibile. Povero Leopoldo, mi vuol tanto bene....

— Eppure.... Mi guarda in un modo strano. E l’altra sera, sorridendo di un sorriso che mi ha ge-