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La gente che la vedeva e gli stessi addetti alla chiesa si additavano quella figura maestosa, prostrata al piede dell’altare sul marmo del pavimento, assorta al punto da non vedere nessuno e da parere insensibile ad ogni disagio.

— La signora Cleofe! — bisbigliavano sul suo passaggio. — La signora Mandelli! Poverina, come soffre.

E i cuori più chiusi si aprivano alla pietà.

Anche Leopoldo era oppresso, angosciato; ma il suo dolore meno appariscente, meno plastico, era naturalmente meno creduto.

Emma soltanto, intendeva, questa volta come sempre, il dolore chiuso e profondo del suo buon padre. Straziata da un rimorso forse irragionevole, di martire predestinata, Emma gemeva in segreto.