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— L’ho sognato. Eri andata a pregarlo, e lui era subito venuto.

— I sogni, Annetta sono inganni della fantasia.

— Non sempre! — esclamò la bionda con un enimmatico sorriso. — Non ti rammenti, quel libro che il babbo ci spiegava l’inverno scorso? Vi erano molte cose difficili e noiose che ho dimenticate. Una però mi ha colpita e l’ho tenuta a mente. Ed è che i sogni possono a volte rivelarci una verità lungamente e invano cercata durante la veglia; perchè il cervello abbandonato a se stesso e libero dalle contingenze della vita esteriore, ragiona meglio ed ha, a volte, una specie di chiaroveggenza....

Una sottile risata interruppe la sottile disquisizione.

— Perchè ridi?

— Sembri un professore.

Annetta rise a sua volta.

— Ti ho convinta?

— Così così.

— Ti convincerò ora. Senti. Io so che Andrea è andato a parlare con Paolo e che non ha saputo ricondurlo. Se mi avessero interrogata prima di fare quel passo, avrei detto subito ch’era inutile. Gli uomini non sanno trattare queste cose. Metti il babbo, per esempio, se io lo pregassi, forse ci anderebbe, a malincuore, pure credo che ci anderebbe; ma con la migliore volontà riescirebbe a guastare tutto, invece