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compagnavano, avevano destato nel cuore appassionato della bionda una viva gelosia, un pungente sospetto.

Ella si diceva: Emma è una ragazza leale, incapace di tradirmi; tuttavia potrebbe amare Paolo; ovvero Paolo — si sa come sono gli uomini — potrebbe averle fatto qualche dichiarazione. Da qui la sua ripugnanza. Se è vero, ella non andrà e di fronte alla mia insistenza finirà col dirmi tutto. Saprò almeno la verità. Se invece non c’è nulla di vero nel mio sospetto, allora vuol dire che la sua ripugnanza viene soltanto dalle sue solite paure di compromettersi davanti alla gente. In questo caso cederà, perchè è buona e mi vuol bene ed è capace anche di un sagrificio per darmi una prova della sua tenerezza.

Questo ragionamento era abbastanza logico e fine. Soltanto Annetta non teneva conto dei mille riguardi e del sentimento di delicatezza per cui Emma non poteva raccontare a lei, in quello stato, l’abbietto contegno di Paolo a suo riguardo.

Più di una volta però sentendosi così pressata e sospinta, Emma era stata sul punto di confessare quale fosse il più forte motivo delle sue riluttanze. Ma al momento di parlare le pareva che una mano di ferro le serrasse la gola, e la sua bocca rimaneva come suggellata. Se a quella rivelazione Annetta fosse caduta in convulsione? Se fosse morta? O se non le avesse creduto? E se Paolo fosse venuto a smen-