Pagina:Speraz - Emma Walder.pdf/178

Da Wikisource.

— 174 —


mi sentirà. E proverà anche le mie unghie, se occorre!...

Era quasi gaia, animata, vibrante.

Il nuovo punto di vista da cui guardava ora le cose, le dava un enorme sollievo.

Aveva ragione lo zio Marco, era una follia che spirava laggiù sulla villa e tutti subivano il contagio dell’ambiente. Assurdo! Quell’orgasmo, quelle paure, erano fissazioni. Una birichina che aveva un’idea fissa in capo e sperava di vincere il suo punto dicendo che moriva. Non aveva sempre fatto così, fin da piccolina? Com’era brava di farsi venir la febbre, o il mal di gola, o il mal di testa, quando non aveva imparata la lezione e non voleva andare a scuola!...

Strano che nessuno se ne ricordasse, e che tutti le credessero, adesso come allora... Mah! effetto di essere figlia unica di gente ricca.

Rideva.

Al signor Brussieri però bisognava dirgli che era un affare serio, un pericolo vero! Bisognava spaventarlo. Certo lui non credeva un bel niente. Perciò restava tranquillo a casa sua. Aspettava che andassero a cercarlo. E lei andava difatti. Ma gliela voleva far pagar cara quella visita. Tutti i rimorsi dell’inferno voleva mettergli in cuore. In fondo, la povera Annetta, anche se esagerava i suoi mali, era abbastanza infelice... Oh! voleva essere eloquente! E sarebbe riescita, perchè si sentiva libera, padrona di sè...