Pagina:Speraz - Emma Walder.pdf/212

Da Wikisource.

— 208 —


Leopoldo lanciò di rimbalzo qualche frase sullo stesso tono scherzoso.

— Suona un motivo di Cimarosa, già che sei in vena stasera — supplicò la zia Tina, la minore delle due, che aveva ancora qualche velleità sentimentale.

Subito Leopoldo cominciò una delle più belle arie del Matrimonio Segreto e continuò a guardare Emma.

— Sei stupita.... Avevi potuto credere che non ti osservassi! Se tu sapessi....

S’interruppe subito scorgendo che la fanciulla corrugava le nere sopracciglia. Sapeva quanto a lei dispiacesse l’essere sorvegliata, e come quella minuziosa attenzione irritasse talvolta il suo istintivo bisogno di libertà, di autonomia.

— Perdonami, Emma — soggiunse dopo un breve silenzio. — Ti osservo perchè ti voglio bene, non per altro: dovresti saperlo.

Ella si sentì intenerita.

E il soffio dolce che entrò nel suo petto, le procurò un senso di sollievo, di benessere fisico.

— Babbo! — disse con un sospiro — babbo mio, tu solo mi vuoi bene, lo so. Non t’affliggere troppo per me. Traverso un brutto momento. Ma passerà. Non insistere per farmi parlare. Adesso non potrei. Più tardi, sì: quando la crisi sarà passata.

— E io non posso far nulla per te?

— No.

— È questo che mi tormenta. Penso che forse tu