Pagina:Speraz - Emma Walder.pdf/218

Da Wikisource.

— 214 —


Paolo arrivava secondo il suo solito, attilato e baldanzoso, il bastoncino in mano.

Emma pensava:

— Mio Dio! perchè incontrai quest’uomo sulla mia strada?... Perchè proprio lui, mentre vi sono al mondo uomini generosi e leali come Leopoldo Mandelli, come Andrea Celanzi...

Egli era là, a due passi, e la guardava con quei suoi larghi occhi sempre uguali nella loro falsa espressione di languore.

— Buon giorno, signorina — disse togliendosi il cappello, con quel misto di banalità e di disinvoltura che segnava il grado umile del suo valore morale, mentre era in fondo il maggiore coefficente dei suoi trionfi.

Restò alcuni secondi col cappello in mano, in una posa perfettamente corretta, come aspettando che ella dicesse qualche cosa.

Ella non fiatò. E il piccolo viso dimagrato, appariva tanto pallido e sconvolto, che destò in lui un barlume di compassione.

Le si accostò, ed essendosi ben convinto che nessuno li ascoltava, le domandò a bassa voce:

— Hai qualche cosa a dirmi?

Ella accennò di sì, e lo pregò di passare nella stanza del portiere.

— Siamo soli?

— Sì...