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— Nulla. L’infelicità viene da sè, qualche volta.

— Qualche volta, sì. Di solito, però, è opera degli uomini.

Ella non rispose.

— Appoggiati al mio braccio. Andiamo avanti; facciamo la passeggiata che volevi fare da sola: facciamola insieme. Ti ricordi quando eri piccina, come ti piaceva fare le passeggiate con me? Ti ricordi?

Emma gli strinse dolcemente il braccio.

— O babbo mio! Non ho che te al mondo. Tu solo mi ami, tu solo. Perdonami, perdona alla tua Emma.

Leopoldo la guardò con tenerezza.

— Ti ho già perdonato. Ma tu mi dirai...

— No. Questo no. Non tormentarmi. Ti prego. Se cominci anche tu, è finita...

— Taci! Non ti tormenterò. Non mi vuoi bene però....

— Oh! sì, ti voglio bene... ma non posso..... Se ti dovessi raccontare sarebbe peggio: non potrei più vivere.

Il Mandelli chinò la fronte, per non guardarla. Sentiva che il lampo delle sue pupille l’avrebbe spaventata.

Camminavano in silenzio sotto il cielo grigio, opprimente, incontro alla brezza umida e fredda che spirava dalla parte del fiume. Le foglie secche volavano via turbinando, sospinte, battute dal vento. Al-