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tua età! Ci vuole una causa ben forte. E se un’ora fa eri così disperata, come posso io credere che la stessa disperazione non si impadronisca di te domani, dal momento che ignoro quali avvenimenti ti hanno spinta, e quali altri potrebbero trattenerti da oggi in poi?

— Ti giuro, sull’anima mia, e per il bene che ti voglio, ti giuro che non cercherò più di morire. Non ti basta?

— Non mi basta. Credo che tu abbia, adesso, la miglior volontà di mantenere la tua promessa. Ma sai tu se le cause che esistevano oggi, non si rinnoveranno domani, forse più gravi, più terribili?

— Ne sono sicura. Oggi è avvenuto un fatto che ha dissipata la mia ultima speranza, la mia ultima illusione. Non ho più nulla da temere, perchè non spero più nulla. Dunque, se non mi sono uccisa oggi, non mi uccido più. È una cosa finita. Capisci?... E poi, dopo di aver parlato così, con te... No, no! Sta sicuro. Credi al mio giuramento: per quanto potessi essere disperata, non mi ucciderò.

Egli restò un momento sopra pensiero, poi disse:

— Adesso ti credo.

Emma riprese:

— Senti. Se non potessi proprio reggere, piuttosto che morire, andrò via.

— Andrai via?.... Dove vuoi andare?

— Per il mondo. Vagabonda son nata...