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grande onore; e non cambia nulla. Tu hai amato Annetta con passione esclusiva, con gelosia, fino al delirio, fino all’ingiustizia. Vedi? So tutto. Ma che importa? Che valore posso attribuire a questa passione, se non ha avuto la forza di difenderti da altre passioni meno nobili e meno profonde?... Ora tu mi vuoi dire che non t’importa di nulla altro che di tua figlia e che sopporteresti qualunque castigo pur di conservarti il suo amore. Ti credo, tanto più che in questo momento è l’unico amore su cui ti sembra di poter contare. Ma le tue parole non possono farmi l’impressione che forse speravi. Ti conosco troppo. Il presente mi rischiara il passato.

“Potrei senza timore d’ingannarmi, dire il posto che ha occupato Celanzi nella serie de’ tuoi capricci. Non fremere: è inutile. Faccio soltanto per dimostrarti che il tuo amore materno non può difenderti adesso, come non ti ha impedito di discendere di debolezza in debolezza, di vergogna in vergogna.

Affranta, annichilita, Cleofe era caduta bocconi, la faccia sul tappeto.

I singhiozzi la scuotevano tutta. Non poteva parlare.

Qualunque fosse il passato di questa donna, il suo dolore era sincero, quasi selvaggio, e si rivelava negli schianti che le rompevano il petto, nell’abbandono delle forze, nella prostrazione, nell’avvilimento del suo orgoglio di donna.

— Hai ragione — balbettò quando potè rialzarsi.