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— Io non ammetto nulla, signore. Ma quand’anche?... Non sono mica un santo. Nessuno vorrà pretendere che fossi fedele a... mia moglie, sei mesi prima del matrimonio!... Son vecchiate, perdio!...

Egli parlava con una certa esaltazione, forse cagionata da qualche bicchiere troppo colmo di vino generoso; ma nel medesimo tempo con sicurezza: da uomo che si crede in realtà dalla parte del diritto.

Mandelli fremeva. I suoi nervi scattarono.

— Per qual ragione — gridò — hai voluto sposare Annetta, se Emma ti piaceva di più?... È la dote che ti ha tentato. Sei, in verità, molto debole per tutte le seduzioni!

Vi era tale disprezzo nell’accento di queste ultime parole, e quel tu a cui egli era passato improvvisamente suonava talmente beffardo e insultante, che Brussieri si sentì come schiaffeggiato.

La sua iattanza divenne collera: il suo sarcasmo, vera insolenza.

— Ella sbaglia! — gridò di rimando balzando in piedi. — Dimentica che io non volevo più saperne della sua figliuola, quantunque l’amassi, perchè avevo capito l’andazzo della famiglia. Sono stati loro a pregarmi, e la stessa Emma che mi si è quasi offerta, già che vuol saperlo.

— Taci, vigliacco! E vattene e non rimetter piede in questa casa o ti scanno! Mia figlia non la sposi