Pagina:Speraz - Emma Walder.pdf/316

Da Wikisource.

— 310 —


— Soffrirà troppo...

— Ora sono forte.

Si rimisero in cammino.

Andrea le narrò tutti i particolari a lui noti, nel modo più succinto. Essa lo interrompeva a tratti con qualche domanda, o qualche esclamazione di dolore o di sdegno.

A un dato punto, egli pure osò interrogarla su quanto vi era di vero nelle dicerìe che si erano sparse nel borgo, e che Brussieri aveva pagate con la vita.

Aveva ella veramente amato quell’uomo?

Emma confessò, con un sospiro, la crudele verità: lo aveva amato, lo amava ancora.

— Ancora?...

— Sì. Mi pareva di non amarlo più, ma dacchè so la sua morte crudele, sento che l’amo, come una volta. È più forte di me. Cominciai ad amarlo senza sapere. L’amore mi spingeva a lui con tutte le astuzie. Io non capivo. Egli mi ha ingannata, tirata in un tranello, violentata, tradita. Gli perdonai. Lo amavo. Ho creduto di morire quando l’ho visto ritornare da Annetta, amarla. Poi, un giorno, lo disprezzai. Ma quel disprezzo risaliva fino a me. Mi sentivo indegna di vivere e volli morire. Il mio babbo mi ha trattenuta. Dovetti giurargli che non avrei più cercata la morte. E mantenni la promessa.

— Dunque Leopoldo non capì subito per chi ella voleva morire?