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I tappezzieri avevano l’ordine di rimettere tutto a nuovo.

Un vecchio domestico rientrato in servizio, andava su e giù per la casa molto affaccendato.

Nella sala da pranzo si faceva il parchetto nuovo.

I curiosi, avvertiti di questi fatti, venivano a vedere e si fermavano, interrogando a dritto e a rovescio. Invano. I tappezzieri e gli altri operai non sapevano niente; e il vecchio domestico non era loquace.

Fra i curiosi si trovava in prima linea la serva delle signore Celanzi. Non potendo raccoglier notizie spargeva intorno un sacco di bugie e di malignità contro tutta la famiglia Mandelli, specialmente contro quella «zingaraccia» che — secondo lei — avrebbe voluto farsi sposare dal figlio della sua padrona.

Andrea non si lasciava più vedere in paese. Molti credevano che fosse a Milano e che il matrimonio altra volta progettato, avvenisse finalmente. Da ciò il corruccio delle signore Celanzi, tradotto nelle maldicenze della serva.

In capo a otto giorni, terminati i lavori, gli operai partirono.

Il domestico silenzioso chiuse le finestre e le porte e se ne andò anche lui, senza dar spiegazioni a nessuno. Passarono altre due o tre settimane.

Una sera finalmente i paesani, ritornando dal lavoro, videro brillar da lontano i lampioni di un landeau e sentirono il trotto serrato di due cavalli.