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essere altro che figliuola di zingari. Più tardi, quando mi accorsi che, infine, io avevo una seconda figliuola, che non era delle mie viscere; e che mio marito l’amava come non aveva mai amato la mia Annetta, oh, allora, sora Maddalena, tutti i pensieri cattivi sono stati i miei.

— E perchè non l’ha mandata fuori di casa?

— Sicuro, ha ragione; perchè? Me lo son chiesto anch’io tante volte. Che so! Mi è mancato il coraggio. Mi sono affezionata a poco a poco anch’io. Noi donne abbiamo troppo cuore. E così fu. Ora la ragazza, che si è sempre fatta chiamare Emma Walder, perchè questo nome era scritto in un suo libretto di preghiere, pretende di avere avuta la sua fede di nascita e saputo le notizie dei suoi genitori. Uno di questi ciarlatani gliele avrebbe portate. Sarà forse vero. Io non so. E non voglio cercare. Ho sofferto abbastanza. Adesso prendo le cose come vengono. Oramai, speriamo che troverà marito e che se ne andrà con Dio...

— Sarà bene, anche per la felicità dei nostri due figliuoli. Una ragazza così, in mezzo a due sposi, non sta bene...

— Sicuro che no...

Un venticello fresco, levatosi verso il tramonto, portava fin nel boschetto, alle orecchie delle due donne, la severa melodia della meravigliosa Sonata in do maggiore.

La guantaia ascoltava. Vivendo a Milano, aveva