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ardentemente scrutatore, con cui Giovanni la interrogava, disse che sua zia era ammalata, che ciò richiedeva la sua presenza in famiglia, e che le avrebbero fatto una vera gentilezza lasciandola libera subito.

Giovanni lasciò cadere il coltello col quale giuocava, e balzò in piedi. Ma uno sguardo supplichevole della fanciulla gli fermò la protesta sul labbro.

Edvige intanto si era affrettata a rispondere e ad acconsentire.

VII.

Il ritorno presso la sua vecchia zia, nel quartierino sul bastione di Porta Romana, parve duro a Gilda, più ch’ella non avesse preveduto. Nel frattempo la sua cameretta, dalle tendine bianche, consolata dalla vista del viale ombroso e dal canto degli uccelletti, aveva accolto un altro ospite, poco gradito a zia Caterina, tanto poco gradito che, per la tranquillità della ragazza, ella non gliene aveva mai parlato nelle rarissime visite che le faceva in casa del banchiere Pianosi. Per lo stesso sentimento di riserva prudente, aveva taciuto a lui l’indirizzo di Gilda.

Quest’ospite era Pietro Mauri, fratello di lei, padre della ragazza.

Ritornava dall’America dove era andato in cerca di fortuna dopo la morte della moglie, e ritornava più povero di prima; non perchè gli fosse mancato il guadagno, ma perchè aveva speso troppo. Era un uomo intelligente ma turbolento, che aveva assaggiato diverse professioni senza abi-