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nell’ingranaggio 193

ma la sua carità era tanto più forte che la sua salute non fosse debole.

Era un medico dei poveri; ma Giovanni lo conosceva da anni, e nei rari casi in cui ce n’era bisogno, non voleva altri medici nella sua casa.

Gilda seguì i suoi passi fino ai piedi del letto Allora ella vide delinearsi il nobile profilo di Giovanni, nella bruna cornice de’ suoi capelli e della barba aristocratica. Il pallore del viso staccava appena con un tono più basso sulla bianchezza del guanciale. Sopra la testa aveva l’apparato col ghiaccio.

Era immobile; e, nel completo abbandono delle forze, il suo corpo di guerriero antico si sprofondava nella morbidezza del letto Il viso pareva irrigidito in una espressione severa; come se la vita si fosse arrestata in lui al momento in cui l’anima giudicava un colpevole.

Questo pensiero di morte veniva naturalmente guardandolo. Senza il respiro affannoso che sollevava il suo petto, si poteva paragonarlo a una di quelle maravigliose figure di eroi morti, scolpite dagli artisti del rinascimento sulle grandi tombe di marmo che decorano le chiese cristiane.

Così sano e forte, e fatto per la vittoria, il combattimento in cui era caduto, e per cui era là, su quel letto, affranto e sfinito, doveva essere stato terribile.

Questo avrebbe pensato chiunque lo avesse visto: questo andava pensando fra sè il piccolo dottor Rambaldi, scienziato e pensatore non piccolo, mentre preparava la pozione che Gilda gli aveva portato.