Pagina:Speraz - Nell'ingranaggio.pdf/236

Da Wikisource.
232 nell’ingranaggio

Tu sei uno degli uomini più straziati da questo macchinismo. La vita ha fatto il suo cuore a pezzi. Ora tu cerchi di rimetterli insieme questi rottami, e non puoi. Non puoi essere egualmente giusto per Lea e per me, per te e... per la mamma di Lea. Questa meriterebbe di essere mandata via? sì, ne convengo; ma tu non puoi fare questo senza far male a Lea e a te. Per questo io ti dico: è più semplice che tu sacrifichi me... oh! non del tutto, mio amore! Io ti amo e ti amerò sempre: tutto il mio essere è improntato della tua immagine. Ero quasi una bambina, piena di pregiudizi e di fantasie; il tuo amore ha illuminato il mio cuore e il mio cervello nel medesimo tempo: ha dato una forma al mio carattere, una direzione alla mia intelligenza. Non credo che questo si possa mutare. Se mai, dovranno accadere dei cataclismi morali. E ora è inutile pensarci.

S’interruppe guardandolo amorosamente e gli diede un bacio; poi disse ancora:

— Io ti amo, tanto, tanto ti amo! E non voglio in nessun modo sciogliermi da questo amore, come tu temi. Ma voglio che la mia posizione sia delle più semplici, perchè le nostre complicazioni sociali mi fanno spavento. Per questo l’idea di mettermi a recitare, e precisamente nella compagnia milanese, mi pare felicissima e desidero di metterla in esecuzione. Sarò una povera attrice di poca conseguenza, in una compagnia di provincia, che recita in dialetto: un nulla nella società, e nel medesimo tempo qualche cosa di leggiero e di libero. Avrò pochi doveri e semplici, senza disaccordo fra loro: imparare la parte, dirla con grazia, cantare una canzonetta, vestirmi bene,