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nell’ingranaggio 233

badare che la paga basti alle spese — e... fare felice il mio amico del cuore... poichè un’attrice di poca conseguenza, può avere un amico del cuore — uno solo — senza disonorarsi punto, anzi, facendosi onore... La società è così bizzarra nei suoi giudizi!...

Ella si arrestò sorridendo.

A poco a poco aveva mutato accento. Di grave e profonda e vibrante di dolore, la sua voce si era raddolcita e fatta più limpida. Ora vi si sentiva trillare una leggiera nota di gajezza.

Giovanni, che l’aveva ascoltata palpitante, talvolta levato in alto fino all’apice della gioja, poi ripiombato nello spasimo dei rimpianti, nel tumulto dei combattenti, la guardava ora con gli occhi umidi di pianto e una quasi estatica ammirazione.

Non disse nulla. Apri le braccia perchè ella vi si gettasse, e la strinse convulsamente, anelante, al suo cuore.

XIV.

La camera ammobiliata, che Caterina Mauri aveva trovato per sua nipote, era in un grande casamento del Corso Vittorio Emanuele, vicino a San Carlo, a un secondo piano interno, e non aveva entrata libera.

La padrona di casa, una vecchia contessa decaduta, ne aveva chiesto 25 lire, ma poi, Gilda avendo desiderato di prendere anche la stanca accanto, che era divisa dalla sua per una semplice portiera a vetrata, tanto che le sarebbe parso di vivere in piena comunanza con la per-