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306 nell’ingranaggio

gnora Edvige aveva fatto pace con suo marito, e che la Contessa si mostrava tutta contenta di questa conclusione, perchè, diceva, tutto passa e tutto si dimentica, quando almeno si ha la pace in famiglia.

Gilda taceva; e vedendo che lavorava e pareva tranquilla, la povera Caterina soggiunse che questo pareva giusto anche a lei, perchè pure Don Gregorio le aveva detto che il peggio di tutto era turbare la pace delle famiglie; e che se Gilda non aveva questo rimorso doveva render grazie a Dio.

Gilda tirava i punti fitti fitti, a capo basso, senza fiatare.

Ora la vecchia tornava al primo argomento della inquietudine e della malinconia, e della gran bella cosa che sarebbe stata, se lei non si fosse perduta di spirito in quella maniera, ora che guadagnava sei lire il giorno col suo mestiere, e presto ne avrebbe guadagnate di più perchè al primo viaggio della Compagnia le avrebbero cresciuto la paga, come aveva detto anche Pietro.

Ella continuava così a discorrere, facendo dei progetti di economia, credendo che Gilda l’ascoltasse e sperando che le desse retta, perchè la vedeva apparentemente calma.

Ma Gilda non ascoltava, non sentiva neanche più le sue parole, se non come un ronzìo confuso.

Ella pensava se Giovanni sarebbe partito senza andare da lei.

Non si trovavano insieme da otto giorni, perchè lui aveva avuto molto da fare, e aveva dovuto fermarsi qualche giorno a Como. In teatro sì, lo