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nell’ingranaggio 55


portafogli. Non le pareva impossibile che il giorno del bisogno arrivasse presto; poichè in quella casa non sarebbe forse rimasta molto, e certo non si sentiva di ricominciare la solita vita con zia Caterina.

Nell’ultima settimana ella rimaneva quasi tutti i giorni sola alla villa, perchè il Banchiere era già ritornato a Milano e la signora Edvige faceva le visite di congedo con Lea. Partivano dopo colazione con la carrozza o con la barca secondo il giro che avevano in mente di fare.

Gilda non era mai invitata ad accompagnar e. La signora la trattava con una certa freddezza, e si occupava più spesso della bambina, forse per combattere nel suo cuoricino l’affetto che vedeva nascere per la istitutrice e prepararla a farne senza.

Del resto la signora Pianosi, nella sua sagacità femminile, era molto preoccupata sul contegno che doveva tenere verso Gilda Mauri.

Da prima, vale a dire appena scoperte le simpatie che la fanciulla aveva destate nei due uomini su cui ella vantava un diritto, aveva pensato di mandarla via. Ma subito dopo mutava avviso. Mandarla via voleva dire allontanarla dalla sua sorveglianza, e lasciare a Paolo tutta la libertà di sedurla. Giovanni, in compenso, non avendo più occasione di vederla, se la sarebbe dimenticata.

Ma l’affetto del marito non era quello che premeva di più a Edvige. Era dunque perplessa e stava cercando il mezzo di allontanarla da tutti e due.

In fondo aveva una idea che poteva essere una